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Disinfestazione Processionarie Cagliari

La processionaria è un lepidottero (fa parte di un vasto ordine di insetti come falene e farfalle) appartenente alla famiglia Notodontidae, altamente distruttivo per gli alberi di pino ma anche per le querce. In Italia il bruco di questo insetto purtroppo è abbastanza diffuso, soprattutto nelle pinete ma anche nei boschi dove possono trovare rifugio tra faggi, castagni e betulle. Gli esemplari giovani si presentano sotto forma di larve ricoperte da una serie di peli urticanti che si possono facilmente staccare nel momento in cui vengono in contatto con un animale oppure si staccano trasportati dal vento, creando un’immediata e forte reazione infiammatoria e irritativa che si manifesta attraverso un’eritema papuloso (piccole lesioni di forma variabile che possono essere lisce rialzate o infossate nella pelle) accompagnato da dolore, prurito e rossore. Nei casi più gravi si potrebbero verificare anche comparse di vescicole o bolle.
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Nel caso in cui i peli riescano ad entrare all’interno dell’occhio e  andare in profondità, si rischia di dover affrontare una grave infiammazione che, se trascurata, può portare anche alla cecità. Un altro pericolo che si può manifestare legato alla processionaria è lo shock anafilattico nei soggetti particolarmente sensibili che si può manifestare attraverso broncospasmo, orticaria, ipotensione, vertigini, difficoltà respiratorie edema, ecc. Nei casi più gravi lo shock anafilattico può indurre anche alla morte.

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Quali danni provocano le processionarie all’ambiente?

Come accennato all’inizio dell’articolo, le processionarie causano molti danni ai nostri alberi, soprattutto alle varie specie di pino e nelle aree urbane, anche dei cedri; questo avviene perché le larve sono particolarmente voraci e si nutrono delle foglie della pianta su cui nascono, causando e vero e proprio defogliamento dell’albero, diventando così l’animale più pericoloso e temuto sotto questo punto di vista. I periodi dell’anno in cui la processionaria è maggiormente attiva e quindi crea maggiori danni sono la primavera (tra marzo e aprile) e l’autunno (soprattutto nel mesi di ottobre). Subendo l’attacco delle foglie, gli alberi subiscono un grave indebolimento che li rende facilmente soggetti  all’attacco di altri pericolosi parassiti fino a causarne addirittura la morte.

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Come contrastare la diffusione delle processionarie nelle aree urbane pubbliche e private?

Il Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007 ha regolamentato la lotta alle processionarie e gli interventi nelle aree pubbliche vengono prescritti dalle autorità sanitarie o dal servizio fitosanitario regionale per andare a coprire le aree che interessano scuole e parchi pubblici, luoghi particolarmente frequentati da bambini e animali.
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Il momento migliore per contrastare ed eliminare l’infestazione delle processionarie è l’inverno, nel mese di febbraio. Questi tipi di interventi vanno effettuati evitando di toccare i peli urticanti delle larve, è necessario quindi utilizzare un tipo di abbigliamento idoneo alla protezione per permettere di maneggiare in maniera indiretta i nidi che, una volta raccolti, andranno bruciati per eliminare completamente l’effetto urticante dei peli.
Nido di processionaria
Foto ravvicinata di un nido di processionaria – Richiedi un intervento di disinfestazione da processionaria
Nel caso in cui l’asportazione manuale non sia possibile magari perché i nidi si trovano su piante poco accessibili, si possono utilizzare delle trappole meccaniche per catturare le larve che scendono lungo il tronco dell’albero per raggiungere il suolo, da installare sempre nel mese di febbraio. Altri mezzi complementari utilizzati per la lotta contro le processionarie, sono le trappole a base di feromoni sessuali per la cattura dei maschi adulti, da posizionare nei punti più soleggiati a partire da metà giugno. Nei parchi e nei giardini di grandi dimensioni, è consigliato l’utilizzo di 6-8 trappole per ettaro.

Qual è il ciclo vitale di una processionaria?

La metamorfosi della processionaria avviene sotto terra, quando durante i mesi estivi, tra giugno e luglio, gli esemplari adulti emergono dal terreno e dopo poco tempo le femmine cercano le piante adatte per deporre le uova. Una volta trovata la giusta pianta e aver scelto il ramo, le femmine depongono le uova in un ammasso unico in grado di contenerne anche 300 e la deposizione avviene verso fine agosto.
Tipo di processionaria
Immagine: Tipo di processionaria
Le uova si schiudono dopo circa 4 settimane dando origine alle larve che si distinguono per la loro voracità nel nutrirsi delle foglie della pianta su cui sono nate. Durante i primi periodi della loro vita, le larve sono alla continua ricerca di nuove foglie da mangiare, vivendo all’interno di provvisori nidi. Verso il mese di ottobre, i giovani esemplari cominciano a costruire il loro nido sericeo dove passeranno l’inverno riparate dal freddo e dalle basse temperature che possono anche ucciderle.
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In primavera (generalmente verso la fine di aprile) le larve iniziano a riprendere la loro attività scendendo dall’albero alla ricerca del luogo adatto alla loro metamorfosi. Una volta individuato il giusto posto entrano ad una profondità della terra di circa 10/15 cm dove trascorreranno qualche mese sotto forma di crisalide e dopo aver trascorso il tempo necessario ed essere diventati adulti, affronteranno il periodo dello sfarfallamento emergendo dal terreno durante il periodo estivo e trasformandosi in falena, la cui vita dura solo pochi giorni.

Processionaria Disinfestazione a Cagliari

Quali metodi vengono utilizzati per rimuovere le Processionarie?

Considerando i pericoli provocati dalle processionarie sia a livello ecologico che per la salute umana e animale, è diventata inevitabile la lotta contro questo tipo di lepidottero.

I principali metodi utilizzati sono:

  • La distruzione dei nidi: questo tipo di metodo è praticabile solo durante i mesi invernali (quando le larve non sono ancora uscite dai nidi) e prevede la distruzione meccanica mediante
  • Trappola ai feromoni
    In foto: Trappola ai feromoni
    rimozione manuale dalla pianta e successiva distruzione; l’operatore che segue questo tipo di operazione dovrà essere attrezzato in maniera adeguata e dovrà indossare degli indumenti appositamente protettivi. Utilizzare questo metodo solo in aree ristrette.
  • Avvalersi di un insetticida biologico: il metodo maggiormente utilizzato per combattere questo animale è la lotta microbiologica  attraverso l’utilizzo del batterio Bacillus Thuringiensis Kurstaki (BTK), un microorganismo in grado di infettare la larva paralizzandola poiché ne danneggia i centri nervosi. Questo tipo di insetticida viene diffuso tramite atomizzatore oppure tramite apposito elicottero.
  •  Utilizzare trappole ai feromoni: questo tipo di trappole vengono utilizzate durante i mesi estivi, quando gli adulti emergono dal terreno, e hanno lo scopo di confondere i maschi nella ricerca delle femmine così da evitare il contatto tra loro e quindi si evita la fecondazione e di conseguenza la deposizione delle uova.
  • Utilizzare trappole meccaniche: le trappole meccaniche sono state introdotte abbastanza di recente e il loro compito è quello di “arrestare” le larve catturandole in un’apposita colla.
  • Utilizzare l’endoterapia: l’endoterapia è una tecnica particolare che consiste nell’introdurre direttamente sostanze insetticide nel sistema vascolare della pianta attaccata dalle processionarie. In questo modo l’animale morirà dopo essersi cibato delle piante in quanto l’insetticida entrerà nel suo corpo.
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Le processionarie del pino possono causare gravi irritazioni cutanee e problemi respiratori a persone e animali domestici a causa dei loro peli urticanti.

Le processionarie formano caratteristiche processioni a forma di serpentina sugli alberi. Inoltre, è possibile individuare i loro nidi a forma di sacco.

Le processionarie possono danneggiare gli alberi attraverso la defogliazione e indebolire le piante a lungo termine.

 I trattamenti chimici, biologici o fisici sono comuni. Tra i più efficaci ci sono i trattamenti chimici professionali e l’uso di feromoni.

Sì, i peli urticanti delle processionarie possono causare gravi problemi di salute a cani e gatti. È importante proteggere gli animali evitando il contatto.

Il periodo migliore è durante la fase larvale delle processionarie, di solito in primavera o autunno, prima che diventino farfalle.

Se l’infestazione è grave, è consigliabile chiamare professionisti esperti in disinfestazione. Per situazioni meno gravi, è possibile intervenire autonomamente, ma con cautela.

Tra i prodotti comuni ci sono insetticidi specifici o biologici a base di batteri come Bacillus thuringiensis.

È essenziale utilizzare indumenti protettivi, guanti, maschere e occhiali per prevenire il contatto con i peli urticanti durante la manipolazione dei nidi o l’applicazione di prodotti chimici.

Mantenere una buona cura degli alberi, monitorare regolarmente la loro salute e agire prontamente in caso di infestazione sono misure preventive efficaci. Inoltre, evitare il contatto diretto con i nidi è essenziale per prevenire danni alla salute.

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